Carrefour lascia l’Italia dopo decenni di presenza nel mercato nazionale. L’annuncio segna una svolta significativa per uno dei colossi della grande distribuzione più noti a livello internazionale. La decisione è il risultato di una strategia di riorganizzazione globale e di un contesto competitivo italiano sempre più complesso e frammentato.
Carrefour lascia ufficialmente l’Italia, cedendo tutti i suoi supermercati al gruppo italiano NewPrinces, uno tra i primi operatori del settore agroalimentare europei di proprietà della famiglia Mastrolia. L’operazione, del valore superiore a un miliardo di euro, riguarda più di mille punti vendita, soprattutto nelle regioni del Nord Italia. L’accordo prevede che per i primi tre anni il marchio Carrefour verrà mantenuto, per poi essere gradualmente sostituito dallo storico marchio GS su tutti i 1027 punti vendita di cui 642 diretti e 385 in franchising.
L’addio di Carrefour all’Italia: cause e conseguenze
Carrefour è presente in Italia da oltre 40 anni, con una rete diffusa di ipermercati, supermercati e negozi di prossimità. Tuttavia, negli ultimi anni le difficoltà di mercato, la concorrenza serrata da parte di insegne nazionali e internazionali, e le trasformazioni profonde nel comportamento dei consumatori, hanno reso insostenibile la permanenza del gruppo. L’inflazione, i costi energetici in aumento e la necessità di investimenti significativi in digitalizzazione e sostenibilità hanno ulteriormente aggravato la situazione. L’azienda, come riporta Il Sole 24 Ore, ha chiuso il bilancio del 2024 con una perdita di circa 150 milioni di euro.
Da Carrefour Franchising a GS Franchising
La rete in franchising, che comprende circa 385 negozi, rappresenta una parte significativa dell’operazione. Molti franchisor, imprenditori locali che gestiscono autonomamente i punti vendita sotto il marchio Carrefour, dovranno ora adattarsi al cambiamento del marchio. Ciò richiederà un ripensamento delle strategie commerciali, della supply chain e delle attività di marketing.